Il nostro progetto nasce da una semplice domanda: cosa e come respirano le persone lungo le zone inquinate?
Il nostro team ha pensato di progettare un sistema di ossigenazione naturale da porre in un apposito spazio lungo le aree più trafficate con il maggior inquinamento.
Questo progetto, chiamato GreenHouse for future, sfrutta degli studi compiuti dalla EPA su alcune piante, ricercando quelle che riescono a catturare più anidride carbonica e sono poi in grado di trasformarla più rapidamente in ossigeno.
Noi, grazie ad una serra ed ad opportuni controlli, abbiamo cercato di ottimizzare questo processo di produzione d’ossigeno, fornendo ai nostri concittadini un’aria più pulita.

Abbiamo pensato di allargare il raggio d’azione e affrontare, nello spirito Green School, il problema della plastica in ambito scolastico.
Analizzando il rifiuto classificato come plastica che viene prodotto nella nostra sede, questi provengono principalmente da incarti alimentari: merendine, bicchieri e bottigliette.
Ci siamo resi conto che possiamo ridurre drasticamente il rifiuto plastico. Quindi abbiamo pensato ad un progetto che si muove su due fronti:
Il primo riguarda l’aspetto educativo: attraverso una campagna di sensibilizzazione al rispetto per l’ambiente e alla conoscenza delle problematiche legate all’abuso dell’utilizzo della plastica. A tale scopo vorremmo coinvolgere associazioni ed enti che si occupano specificatamente di salvaguardia dell’ambiente.
Il secondo riguarda le azioni concrete tra cui: consegna di una borraccia in alluminio da utilizzare a scuola, eliminazione dai distributori frigo di bevande in bottiglie di plastica, utilizzo di bicchieri e cucchiaini compostabili per le bevande calde, incarti alternativi alla plastica usa e getta, utilizzo di confezioni di carta nel servizio di distribuzione di generi alimentari nella vendita diretta, eliminazione dai distributori frigo di alimenti in confezioni di plastica non riciclabile.

Il team di Green School si è riunito per pensare a una strategia su come coinvolgere la comunità locale.
Si è pensato tramite l’utilizzo di una boa intelligente che controlla l’’inquinamento dei corsi d’acqua superficiali verificandone alcuni parametri essenziali. La squadra si è concentrata inizialmente sull'aspetto legislativo, dopodiché sui temi biologici e chimici normati dalle varie direttive.
La Boa tramite opportuni sensori rileva dei parametri che riguardano PH, conducibilità elettrica, velocità del flusso, profondità, temperatura e umidità esterna.
I sensori saranno comandati e letti da un dispositivo chiamato Arduino Mega il quale avrà inoltre un sistema di localizzazione GPS che utilizza la tecnologia GSM per inviare i dati su un server che raccoglierà i dati all'interno di un database.
La boa consentirebbe un monitoraggio costante delle acque del fiume tramite PC o Smartphone. In caso di allarme il server invierà una email di allarme agli operatori responsabili al controllo e se ritenuto opportuno, potrebbero raggiungere la boa per visionare lo stato morfologico del fiume o effettuare il prelievo delle acque e la conseguente analisi.

boa

Boa 2

Abbiamo voluto modificare la boa per renderla energicamente autonoma tramite l’ausilio di un pannello solare, il quale ricaricherà la batteria presente all’interno della boa. Un passo successivo sarebbe quello di fare un upgrade del server cosicché si possano collegare più boe allo stesso server.

Boa con pannello solare

Elettrolab è un'iniziativa che coinvolge gli studenti dell’articolazione elettrotecnica e informatica del nostro Istituto per discutere ed informare gli studenti delle scuole medie della Provincia di Vittorio Veneto, Sarmede, Cappella Maggiore, Fregona e Colle Umberto in tema di efficienza energetica e fonti rinnovabili. Rispetto alle scorse edizioni il numero di partecipanti è quasi raddoppiato ed aumenta sempre di più anche l’interesse dei ragazzi di terza media nell’ambito dell’energia. Durante la settimana i partecipanti sono stati impegnati in due laboratori didattici: il laboratorio di robotica e il laboratorio di elettrotecnica. Il progetto è stato apprezzato da tutti i ragazzi e sicuramente verrà riproposto anche nei prossimi anni.