Quello che si spende normalmente per riscaldare le nostre scuole rappresenta una voce importante delle spese annuali. Comprendere come il calore fluisce attraverso l’edificio e quali accorgimenti si possono adottare per impiegare meno energia e usarla in modo più efficiente è fondamentale per risparmiare.

L’Unione Europea ha preso molto sul serio la sfida energetica in edilizia, a partire dalla Direttiva 2002/91/CE, che ha introdotto precisi obiettivi in termini di rendimento energetico e di obbligo della certificazione degli edifici nuovi (con le diverse classi di appartenenza, dalla A, la migliore, alla G, quella con le peggiori performance) e nelle compravendite di quelli esistenti. La classe A ha dimostrato che l’incidenza sul costo di costruzione rispetto a un edificio tradizionale varia dal 5 al 10% ma i risparmi sono nell’ordine di 1000/2000 euro al mese per il riscaldamento. Quindi si parla di più di 10.000 euro risparmiati all'anno!

Complessivamente si può stimare che tre quarti degli edifici in Italia siano stati costruiti tra il 1946 e il 1991, e il 30% è in condizioni pessime o mediocri. Le termografie di Legambiente effettuate su edifici ad uso residenziale e direzionale, costruiti fra gli anni Cinquanta e i primi anni Novanta, mostrano i seguenti problemi: inerzia termica degli involucri, con ponti termici che delineano con precisione i telai portanti delle strutture, i caloriferi interni sottostanti le finestre e collettori montanti degli impianti per il riscaldamento invernale. La distribuzione di temperatura sulle pareti è decisamente disomogenea con gradienti termici misurati sulle diverse superfici che arrivano a 6-7 gradi.

Questa immagine vi farà capire meglio le parti degli edifici che disperdono più calore:

 

Per risparmiare è necessario contrastare le perdite di calore 595x280

Per avere un caso concreto da osservare e valutare abbiamo deciso di effettuare delle misurazioni sulla dispersione termica della sede IPSIA di Vittorio Veneto. Queste sono le immagini che abbiamo raccolto con la termo-camera:

Ingresso principale

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Possiamo notare come le dispersioni di calore siano concentrate in misura maggiore nelle zone di giuntura delle porte.

Rampa principale e vetrata

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Si nota la forte dispersione termica lungo tutta la vetrata della rampa-scala.

Piano sotterraneo

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Si nota che la dispersione di calore, omogenea sulla facciata, si accentua sulle finestrelle del sotterraneo.

Parte posteriore

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Sulla parte posteriore dell’edificio le dispersioni termiche sono maggiori rispetto alla parte anteriore a causa della maggior presenza di vetrate di una sensibile differenza di temperatura tra esterno ed interno per via dell’esposizione al sole. Viste le immagini, possiamo proporre alcuni suggerimenti utili:

 

Finestre
Sostituire il vetro singolo con un vetro doppio o addirittura triplo: l’intercapedine tra i vetri può essere resa sottovuoto o riempita di gas inerte (quale l’argon) che aumenta la resistenza termica del serramento.

Muri
È necessario isolare i muri esterni. In assenza di intercapedine, si può eseguire un’aggiunta di isolante dal lato interno o esterno, detto “cappotto esterno”. Se i caloriferi sono vicino a muri esterni, si possono applicare dei fogli riflettenti specifici, in alluminio, dietro ai termosifoni, in modo che possano riflettere la radiazione infrarossa che altrimenti riscalderebbero il muro.

Tetto e basamento
Sul tetto piano (quindi privo di tegole), l’isolante può essere aggiunto al di sopra del tetto, ma questo intervento richiede normalmente anche l’aggiunta di uno strato impermeabilizzante, per cui va eseguito nel caso in cui si preveda il rifacimento della copertura.

Termostati e valvole termostatiche

Non è necessario mantenere la temperatura elevata, costante e omogenea in tutte le aule. Un grado in meno di temperatura consente in media un risparmio del 6% di energia termica. L’utilizzo di termostati per impianti autonomi (o di valvole termostatiche sui singoli caloriferi per impianti condominiali) consente di regolare la temperatura in base alle esigenze delle aule.
In presenza di un impianto autonomo, un cronotermostato consente di spegnere l’impianto quando non c’è nessuno in aula, risparmiando ulteriormente.

Ponti termici

E’ possibile ridurre le dispersioni dei ponti termici soltanto intervenendo aggiungendo uno strato di isolamento esterno su tali elementi (il che può risultare semplice per dei pilastri portanti, ma assai più complesso per dei balconi).

Ventilazione

Un’appropriata ventilazione è la chiave per non sprecare il calore nelle proprie scuole! Quando si fa arieggiare l’aula è bene aprire le finestre per pochi minuti, il tempo sufficiente a cambiare l’aria viziata, senza far raffreddare i muri e il mobilio (in modo che l’aula non perda la sua “inerzia termica”).

 

Si invita la provincia di Treviso a riflettere sui dati ottenuti per pensare ad un piano di investimento per migliorare la struttura.